Tanzania-"Maji Safi: promozione dell'accesso ad acqua pulita nella realtà rurale di Namtumbo"

Secondo l’ultimo Demographic and Health Survey (DHS) del Ministero della Salute tanzaniano, nelle zone rurali della Regione di Ruvuma (Tanzania), l’accesso a risorse idriche è limitato al 48% degli abitanti che peraltro, hanno prevalentemente accesso a sorgenti non protette ed acqua di superficie (fiume, dighe e ruscelli).

La Tanzania è uno dei Paesi del continente su cui i cambiamenti climatici hanno maggior impatto e ha subìto un’estensione della stagione secca, con un aumento dell’erosione del suolo e degli incendi e la distruzione di molte aree agricole, con gravi conseguenze socio-economiche per la popolazione. Nel distretto, infatti, che ha un’economia basata sull’agricoltura di sussistenza, si è assistito ad una riduzione delle piogge al di sotto di 1.000 mm/anno e ad una riduzione della superficie attivamente coltivata al 5%.

L'agricoltura per irrigazione, quasi del tutto assente sul territorio, contribuirebbe ad un aumento del 40% della produzione di cibo totale essendo, in media, almeno due volte più produttiva per unità di terreno rispetto all'agricoltura a pioggia, permettendo così una maggiore intensificazione della produzione e una diversificazione delle colture.

La consapevolezza del bisogno d’acqua è diffusa sul territorio, tanto che uno studio del 2018 dell’università di Dar Es Salaam rileva che l’83% della popolazione rurale sarebbe disposta a pagare fino a 4,920 al mese (“willingness to pay”) per avere accesso a fonti d’acqua protette, sicure e potabili.

Il progetto “Maji-Safi - promozione dell'accesso ad acqua pulita nella realtà rurale di Namtumbo” , finanziato coi fondi dell'Otto per Mille della Chiesa Valdese (www.ottopermillevaldese.org), mira a migliorare le opportunità di accesso all'acqua per uso domestico e agricolo nel distretto  citato attraverso l'istituzione di un corso VETA sperimentale per tecnici per un'idraulica sostenibile  che consentirà il miglioramento delle competenze di giovani e donne; inoltre verranno realizzati 4 laboratori di teatro sociale  e 24 incontri per la progettazione di un sistema su base comunitaria per l’accesso all’acqua  oltre alla costituzione di un "comitato per l'acqua" e l'implementazione di un sistema integrato e sostenibile per l'accesso all'acqua .

La proposta interviene nel distretto rurale di Namtumbo, con un’intensità di fonti idriche al di sotto della media delle zone rurali del Paese (distanza media fonte-abitazione 500 m) per favorire l'accesso a fonti idriche protette. In particolare, nei 4 villaggi target (Nambehe, Lumecha, Msindo e Mtakanini), esistono solo 22 pozzi e, secondo un’analisi del Distretto di Namtumbo, sarebbe necessario aumentarli a 58 per soddisfare il fabbisogno dei circa 9.000 abitanti ivi residenti.

 

“Progetto realizzato con fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese”

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